Composti da Giovanni Scoto Eriugena forse verso la fine della sua vita, l’Omelia e il Commento sul vangelo di Giovanni costituiscono una testimonianza preziosa della sua attività di pensatore e di esegeta. Le due opere, di fortuna diversa (diffusissima la poetica Omelia, bozza incompiuta il Commento), a una lettura congiunta permettono di scoprire man mano, lemma dopo lemma, la fisionomia intellettuale di questo maestro irlandese del IX secolo: l’espressività del poeta, l’attenzione del filologo e traduttore dal greco, la sottigliezza speculativa del filosofo e la fantasia dell’esegeta concorrono al fascino multiforme di queste pagine. Vi si ritrovano tutti gli elementi principali della sintesi teologico-filosofica di Eriugena, operata a partire dai Padri della Chiesa sia greci che latini, con le sue tesi a volte ardite, sempre suggestive: la progressione della rivelazione divina, la natura simbolica del cosmo e del testo sacro, il problema della visione di Dio e la divinizzazione dell’uomo.
La versione latina originale del testo proposto in traduzione in questo volume è pubblicata nella collana Corpus Christianorum. Continuatio Mediaeualis con il titolo Iohannis Scoti seu Eriugenae Homilia super 'In principio erat verbum' et Commentarius in Evangelium Iohannis (CC CM 166), a cura di Édouard A. Jeauneau. I rimandi alle pagine corrispondenti dell’edizione sono forniti a margine di questa traduzione.
Giovanni Mandolino, laureatosi nel 2016 all’Università di Pisa, è stato allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa ed è attualmente dottorando in storia della filosofia araba medievale presso l’Università di Padova.