Alessio Magoga enriches the Continuatio Mediaevalis (CCCM 299) with a critical edition of the Anulus seu dialogus Christiani et Iudaei de sacramentis fidei by the Benedictine monk Rupert of Deutz (° c.1075). [Read the blurb below the cover]
L’Anulus seu dialogus Christiani et Iudaei de sacramentis fidei è una delle opere meno voluminose del monaco benedettino Ruperto di Deutz, scrittore particolarmente prolifico, nato verso il 1075 nei dintorni di Liegi e morto nel 1129, abate del monastero di Sant’Eriberto di Deutz, vicino Colonia. Il titolo dell'opera fa riferimento all’anello che il padre misericordioso della parabola lucana (cfr Luc. 15, 11-32) dona al figlio prodigo, una volta ritornato alla casa paterna. Per Ruperto, che accoglie una tradizione risalente per lo meno ad Ambrogio e ad Agostino, l’anello della parabola è il simbolo della "vera fede", donata da Dio ai pagani che si convertono al cristianesimo. Costituito di soli tre libri e composto nel 1126, vale a dire nella fase più matura della produzione rupertiana, l’Anulus è un’opera di carattere apologetico e va collocata nel contesto del dibattito sulla "vera fede" tra cristiani ed ebrei del XII secolo. Tale dibattito nella regione ove visse l’abate di Deutz conobbe un importante sviluppo, anche in forza della presenza di comunità ebraiche particolarmente vitali dal punto di vista economico e culturale. Strutturato a modo di "dialogo" tra un cristiano ed un ebreo, l’Anulus vede confrontarsi apertamente, quasi come in un "duello", i due interlocutori al fine di dimostrare la verità della propria fede. Pur conservando i tipici loci communes della polemica, l’Anulus si distingue da altre opere apologetiche cristiane del tempo in cui Ruperto visse per una maggiore pacatezza nei toni e per il vibrante anelito alla salvezza di tutti: sia dei cristiani sia degli ebrei.
Comments